Trattori, la carica di quelli a guida autonoma

Trattori, la carica di quelli a guida autonoma

Trattori, la carica di quelli a guida autonoma


Phoenix, Arizona – Se c’è ancora da attendere per trovare al concessionario la prima auto a guida autonoma, i trattori driverless sono già sul mercato: anche nelle versioni alimentate interamente da energia elettrica e biometano. Arizona, “zona arida”: è nei dintorni di Phoenix che si testano alcuni tra gli strumenti più promettenti per l’agricoltura del futuro. In una assolata mattina di dicembre, tra il Grand Canyon e il deserto del Sonora, un’area grandissima nelle adiacenze della capitale dello stato americano è stata sottratta ad una condizione di aridità per divenire uno spazio agricolo. Qui, dove in questo periodo invernale il clima desertico alle 13 è caratterizzato da un caldo estivo e alle 18 l’aria fredda già si trasforma in gelida, i trattori di Cnh Industrial sfilano su terreni seminati o che già ospitano piantine in crescita. Una grande novità per alcuni di questi modelli mastodontici è che nessuno li conduce: o meglio, nessuno è in cabina a guidarli. 

Grande novità ma non assoluta: l’azienda John Deere ha presentato a inizio 2022 la prima versione di un trattore a guida autonoma. D’altra parte in quest’area desertica i grandi protagonisti sono due inediti assoluti: il primo trattore driverless elettrico e il primo a biometano. Sembra strano, ma per il settore economico più antico dell’umanità – legato ad un immaginario di tradizioni passate di generazione in generazione – l’unica strada per rispondere alla domanda di cibo del futuro è l’automazione. Non lo chiede il mercato, ma la Food and agricolture organization delle Nazioni Unite (Fao).

La sfida del futuro

Precision farming, robot per integrare il lavoro nei campi, macchine driverless, serre automatizzate, fattorie verticali cresciute dall’intelligenza artificiale (Ai): l’innovazione in campo agricolo diventa fondamentale per salvare le coltivazioni dai cambiamenti climatici. E ancor di più l’automazione: nel suo ultimo rapporto sullo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura (Sofa), la Fao afferma che:

Lo sviluppo di tecnologie come Internet of things (Iot), droni o Gps ma anche quelle legate alla sharing economy nel comparto agricolo. Il rapporto racconta di applicazioni concrete che stanno già facendo la differenza: dai servizi di noleggio di trattori in Ghana fino alle casse di gamberetti che utilizzano l’apprendimento automatico e la robotica in Messico. Questo vale per i campi come per gli allevamenti, con stalle sempre più “intelligenti” e un efficientamento tecnologico della produzione del foraggio: tanto per fare un esempio, vale la pena ricordare che oltre il 71% di tutta la superficie agricola dell’Unione europea è destinata all’alimentazione del bestiame. 

Campi di grano in Ucraina

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Aumentare la produttività agricola è la sfida del futuro, in vista di una domanda di cibo crescente da realizzare tramite risorse naturali sempre più scarse. Infatti, la domanda globale di prodotti agricoli e alimentari crescerà del 50% entro il 2050, quando la gente mondiale sarà passata da 8 miliardi a poco meno di 10. E l’approvvigionamento di cibo non è solo un problema del futuro, ma un tema del presente. Il World Food Programme ha definito il 2022 un anno di crisi alimentare senza precedenti, a causa della combinazione dei raccolti minori dovuti alla siccità e del blocco delle esportazioni di grano seguenti all’invasione russa dell’Ucraina. E ancora prima della crisi ucraina, una persona su 8 al mondo già soffriva la fame. Per ridurre l’impiego di risorse e contemporaneamente aumentare la produttività dei terreni, macchine agricole smart, driverless e a basso impatto energetico sono uno degli step evolutivi per l’agricoltura di domani.

Coltivare nel deserto

Non è una promessa per il futuro, come le automobili driverless, ma una rivoluzione già in atto: crediamo che l’alimentazione elettrica funzionerà molto bene per le macchine agricole. E ancor di più crediamo nel metano, che è già presente nelle fattorie e pronto all’uso”. Scott Wine, amministratore delegato di Cnh Industrial, è sicuro che l’automazione nei campi sarà nuovamente alleata dell’uomo: non un suo sostituto. Come spiega a Wired durante i Tech Days di Cnh, che si sono svolti a dicembre a Phoenix, “se guardiamo alla storia, le nuove tecnologie hanno creato crescita e quindi lavoro. Certo, le macchine autonome possono lavorare il doppio di un uomo, ma dovranno essere governate sempre da persone, le quali potranno sgravarsi di mansioni faticose”. 

Un esempio è il trattore sprayer semovente Trident 5550, frutto della tecnologia dell’azienda Raven (acquisita da Cnh), che sarà sul mercato da quest’anno: consentirà all’agricoltore di monitorare, sincronizzare e comandare un trattore senza conducente da un tablet nella cabina della mietitrebbia. Per dare un’idea delle potenzialità tecniche, queste macchine automatizzate permettono di piantumare i terreni due volte più rapidamente del normale, sanno come ottimizzare le risorse in base allo spazio fisico e alla tipologia di suolo, anche in funzione degli impatti causati dagli eventi estremi innescati dai cambiamenti climatici. E l’applicazione dell’Iot gli consente di dialogare autonomamente mentre lavorano insieme nei campi adiacenti: riescono a farlo, al momento, sei diversi trattori contemporaneamente. 



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di Gianluca Schinaia www.wired.it 2023-02-05 17:00:00 ,

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